Terzo Valico: vi racconto la mia esperienza di RLS di tratta

Il Terzo Valico, la nuova linea ad Alta Capacità Genova Milano, è uno dei cantieri più grandi del Paese che consentirà di potenziare i collegamenti del sistema portuale ligure con le principali linee ferroviarie del Nord Italia e con il resto d’Europa.

Una complessa opera strategica dove ogni giorno operano più di 2.000 lavoratori. L’opera si inserisce nel Corridoio Reno-Alpi, uno dei passaggi della rete strategica transeuropea di trasporto che collega le regioni europee più densamente popolate e a maggior vocazione industriale.

Come spesso succede in opere caratterizzate da tale complessità realizzativa, dove si svolgono lavorazioni altamente specializzate e contemporaneamente si trovano ad operare numerose imprese diverse tra loro, in termini di dimensione e organizzazione, anche nei cantieri del Terzo Valico, nonostante il grande investimento economico sul versante della salute e della sicurezza, si sono verificati diversi incidenti nell’ultimo triennio, alcuni dei quali molto gravi e dove purtroppo hanno perso la vita due lavoratori.

Questo ha reso doveroso un ulteriore sforzo in termini di prevenzione che ha visto coinvolti insieme il Consorzio Cociv, General Contractor e le Organizzazioni sindacali edili di CGIL CISL UIL.

Da questo confronto è nata, ad inizio 2020, l’Associazione ASSTRA (Associazione per la sicurezza dei lavoratori delle costruzioni per la tratta Terzo Valico dei Giovi) e la figura del Rappresentante dei lavoratori di tratta, come Florin Spaciuc.

Florin, come si svolge il lavoro e quali sono gli strumenti che utilizzate?

Dopo il periodo di formazione è seguita una fase preparatoria e organizzativa nella quale si è passati all’elaborazione del format di verbale con cui svolgere quotidianamente i sopralluoghi in cantiere. In questo modello di verbale vengono descritte le lavorazioni osservate in quel dato momento, ora e giorno, e annotate le osservazioni, criticità e problematiche inerenti la sicurezza, riscontrate a seguito dell’osservazione e del confronto con gli RLS presenti, il tutto completato con le nostre proposte e suggerimenti. Una copia del verbale è riservata agli RLS delle imprese ed ha lo scopo, non solo di informare, ma anche di potenziare il loro ruolo partecipativo nelle aziende. Una seconda copia viene rilasciata dopo ogni visita alla direzione di cantiere, in modo da consentire in tempo reale eventuali verifiche necessarie ad attuare tempestivamente interventi di risoluzione delle problematiche da noi evidenziate.

Per fare un esempio?

Durante i nostri sopralluoghi, uno dei cantieri che mi ha maggiormente colpito e in parte preoccupato è stato il C.O.P.20 Radimero, dove si procede alla realizzazione della galleria con scavo meccanizzato, con una complessità aggiuntiva: la presenza di amianto nella roccia di scavo. Il monitoraggio, sia del materiale di scavo che dell’aria, viene effettuato 24ore su 24 e tutti i risultati sono messi a nostra disposizione per visionarli ad ogni visita in cantiere. Fino ad oggi, tutte le visite sono risultate a norma, in base ai DPI usati e al protocollo delle lavorazioni adottato nel cantiere.

Un altro cantiere particolare e il C.O.P.1 Vallemme, dove l’avanzamento al fronte viene effettuato con scavo tradizionale e in presenza di gas metano. In questo cantiere classificato a rischio elevato, tutti i mezzi di lavoro, di trasporto e l’impianto elettrico sono rigorosamente certificati atex (antideflagrante). Anche qui il monitoraggio della concentrazione di gas nell’aria è essenziale e viene effettuato (h24) sia con le postazioni fisse che con i rilevatori mobili usati dal personale addetto al monitoraggio.

Come valuti questa esperienza?

Il bilancio di questo primo periodo risulta nel complesso molto positivo e in breve tempo abbiamo osservato con soddisfazione risultati positivi. Non abbiamo fatto sconti, segnalando prontamente situazioni di pericolo, che hanno condotto al fermo immediato di lavorazioni mal impostate che mettevano in grave pericolo i lavoratori. In altri casi abbiamo favorito, in seguito alle nostre segnalazioni, il radicale miglioramento delle procedure e dei protocolli di lavorazioni complesse svolte in altri cantieri della filiera. Oltre al lavoro tecnico, ogni giorno si prova a portare avanti una campagna di sensibilizzazione dei lavoratori sulla cultura della sicurezza e si provano a dare le giuste informazioni e il supporto anche morale e sociale.

In questa fase delicata caratterizzata dai rischi legati all’epidemia da COVID 19 si è notato un notevole aumento della preoccupazione, della pressione e di conseguenza dello stress che, inevitabilmente, aumentano il rischio di infortunio, ma le misure messe in campo, ormai da quasi un anno, hanno garantito la gestione dell’emergenza evitando rischi di contagio della popolazione di cantiere, garantendo all’opera di proseguire nel pieno rispetto della qualità del lavoro e della salute dei lavoratori, anche grazie alla piena applicazione dei protocolli sottoscritti a livello nazionale con le organizzazioni sindacali. Vale comunque la pena di avviare, fin da subito, un progetto per approfondire la tematica relativa agli attuali rischi psico-sociali legati ai nuovi metodi di lavoro in presenza del COVID19. Uno dei nostri obiettivi di questo 2021.

di Mauro Franzolini (fonte “Sicurezza in Rete)

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