Salute e sicurezza dei lavoratori in somministrazione

Il contratto di lavoro in somministrazione è un rapporto a tre che coinvolge il lavoratore, l’agenzia per il lavoro e l’azienda utilizzatrice. Questa tipologia contrattuale può essere in staff leasing (tempo indeterminato con l’agenzia di somministrazione) o a tempo determinato. In un mercato piuttosto incerto, la precarietà lavorativa la fa da padrona. Nel caso della somministrazione esistono tutele definite dal contratto collettivo nazionale; tuttavia, nell’ambito della sicurezza ci sono realtà completamente diverse l’una dall’altra con cui fare i conti e una parte normativa da migliorare.

Ne abbiamo parlato con Angelo, lavoratore in staff leasing dentro Accenture ed RLS.

Angelo, nel CCNL della somministrazione è prevista la parte in cui si parla di salute e sicurezza sul lavoro?

Nel CCNL del lavoro in somministrazione è prevista la parte che riguarda la salute e sicurezza sul lavoro facendo riferimento all’azienda utilizzatrice. Nel mio caso, sono RLS dell’agenzia OpenJobMetis, ma faccio riferimento ovviamente all’azienda dove lavoro che è Accenture.
Per le segnalazioni o riunioni periodiche mi interfaccio con coloro che si occupano di sicurezza nell’azienda.

All’interno di Accenture Outsourcing, un ramo di Accenture SPA dove lavoro io, circa il 75/80% dei lavoratori sono in somministrazione, quasi tutti in staff leasing. Il ramo di azienda lavora principalmente con grandi Enti e società come Enel, Sorgenia, Banca Intesa.

Da inizio anno stanno partendo nuovi progetti e l’azienda sta allargando la platea della forza lavoro con contratti a termine sia tramite Accenture che attraverso le Agenzie di somministrazione.

Come avviene la formazione su salute e sicurezza?

Attraverso una piattaforma dedicata sono previsti, più o meno una volta l’anno, i corsi obbligatori sulla sicurezza e salute. Vengono, inoltre, previste le prove antincendio e di evacuazione due volte l’anno, a maggio e a novembre.

Oltre alle varie prove, vengono verificati periodicamente gli split, le porta allarmate e le planimetrie con le vie di fuga in caso di incendio o terremoto.

Quali sono i rischi in cui puoi incorrere?

Il nostro è un lavoro di Customer Care che si svolge principalmente al terminale, quindi, la valutazione dei rischi va fatta su quelle situazioni che possono portare a infortuni o malattie professionali legate ai videoterminali o a danni muscolo scheletrici.

Per un periodo l’azienda, inoltre, ha previsto dei turni notturni in modo da seguire un progetto specifico. In quel caso ci siamo interfacciati con Accenture per la turnistica ed evitare i possibili rischi. In azienda per la notte rimaneva una sola persona e in caso di problemi di qualsiasi natura abbiamo provveduto all’inserimento di un dispositivo collegato direttamente con la centrale per le situazioni di emergenza.

Inoltre, in quella circostanza, è stato aggiornato il Documento di Valutazione Rischi.

Viene riconosciuto il ruolo dell’RLS in somministrazione?

L’azienda inizialmente non riconosceva al 100% il ruolo dell’RLS somministrato, almeno qui in Campania. Attualmente la situazione è diversa, c’è un riconoscimento del mio ruolo iniziato da poco prima del COVID, quindi dal 2018/2019. Ora vengo convocato per le riunioni periodiche con il medico competente e messo a conoscenza delle decisioni che vengono prese in termini di salute e sicurezza. Posso intervenire laddove sia necessario farlo per una miglior tutela. Ad esempio, lo scorso anno sono stati fatti interventi per il sistema di areazione che era compromesso. Ora esiste un reale rapporto con l’azienda che prima, invece, non c’era.

C’è ancora molto da fare, ovviamente e andiamo avanti.

E invece dal punto di vista del contratto nazionale?

Dal punto di vista contrattuale la figura dell’RLS in somministrazione dovrebbe essere avere più peso, perché anche se viene menzionato di fatto molto spesso non esiste nelle realtà aziendali o non viene preso in considerazione dalle agenzie stesse. Nel mio caso sono riuscito ad instaurare un rapporto con l’azienda dopo diversi anni di lavoro lì dentro e perché ho una situazione più stabile avendo un contratto in staff leasing, così come molti miei colleghi. Tuttavia, esistono diverse realtà aziendali che utilizzano la somministrazione, ma non ci sono gli stessi rapporti. Laddove il personale ha contratti di pochi mesi, se non settimane o giorni diventa complicato avere la giusta formazione e/o informazione sulla sicurezza e salute. In quel caso bisogna intervenire e migliorare la parte contrattuale, avere un rapporto diverso sia con l’azienda utilizzatrice che con l’agenzia di somministrazione ed entrambe le parti dovrebbero avere una comunicazione migliore.

Una persona con un contratto di 15 giorni non ha proprio il tempo di formarsi, ma i rischi rimangono!

Redazione Zero Morti sul Lavoro

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