Danni muscolo scheletrici: partire dalle scuole per insegnare la prevenzione

L’EU-OSHA, nel quadro della campagna “Alleggeriamo il carico” contro i disturbi muscolo scheletrici (DMS), ha dato il via a un’iniziativa per i più giovani. Si è impegnata in un’attività di educazione e prevenzione per bambini e adolescenti.

Questo perché i DMS sono la principale causa di assenza per malattia e rappresentano un’ingente perdita di reddito per milioni di lavoratrici e lavoratori. Evitare la loro insorgenza fin dai primi anni di vita significa garantire alla forza lavoro del futuro un rischio ridotto di incorrere in questa tipologia di disturbi.

L’IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE PER I DANNI MUSCOLO SCHELETRICI

Per un’efficace azione di prevenzione è essenziale individuare bambini e adolescenti che presentino dei fattori di rischio come il sovrappeso, una vita sedentaria, infortuni sportivi o posture scorrette. Poi è necessario considerare anche i giovani-adulti che iniziano a lavorare con preesistenti problemi muscolo-scheletrici. Nel loro caso prevenzione significa controllare e ridurre la possibilità di un aggravamento della loro condizione.

In questo progetto, la principale Istituzione di riferimento è la scuola. L’EU-OSHA, infatti, suggerisce dei piani di apprendimento per alunni e alunne sul tema dei DMS. L’intento è promuovere l’inserimento sistematico di ore di lezione dedicate a questo tema. Inoltre, la parte teorica deve essere accompagnata da sessioni di allenamento con esercizi e attività fisica mirati. Ovviamente la stessa struttura scolastica deve fornire dei supporti ergonomici adeguati al fine di prevenire i disturbi muscolo-scheletrici grazie anche alla consulenza e al sostegno del sistema sanitario. Più è precoce l’attivazione di un simile percorso di prevenzione, maggiori saranno i benefici in futuro.

GLI ESEMPI IN EUROPA

Alcuni paesi europei hanno messo in pratica i consigli dell’Agenzia europea sulla Salute e la Sicurezza sul lavoro. Hanno adattato le linee guida comunitarie alle specifiche esigenze del proprio apparato scolastico.

In Austria, ad esempio, è stata promossa la campagna nazionale “Moving School” finalizzata ad aumentare le ore di attività fisica attraverso una proficua sinergia tra autorità sanitarie e settore dell’istruzione.

Qualcosa di simile è stato sperimentato in Finlandia con il programma “School on the Move”. Helsinki ha incrementato l’esercizio sportivo come espediente per migliorare il clima sociale e facilitare l’apprendimento degli alunni.  Il primo piano pilota è stato attuato nel lontano 2010. Oggi, dopo 12 anni, quasi il 90% delle scuole finlandesi ha partecipato al progetto con sensibili effetti sulla salute fisica e il benessere delle nuove generazioni.

Anche l’Ungheria ha raggiunto ottimi risultati rispondendo positivamente all’iniziativa europea. Si è riscontrato un netto miglioramento della vita sociale degli alunni di pari passo con l’inserimento di nuove attività sportive durante le ore di lezione.

L’obiettivo complessivo dell’originario piano comunitario era fare sì che in tutto il territorio dell’Unione l’istruzione tradizionale inglobasse un serio percorso di cura della salute fisica oltre che mentale, fin dai primi anni di età. Negli esempi citati si stanno raccogliendo i primi frutti di questo piano a lungo termine che con tutta probabilità permetterà di crescere lavoratrici e lavoratori più sani e meno esposti ai disturbi muscolo-scheletrici.

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