L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE CAMBIERÀ IL MONDO DEL LAVORO: RISCHI E BENEFICI

Cos’è l’intelligenza artificiale

L’Intelligenza Artificiale cambierà il mondo del lavoro.  Per sistema di intelligenza artificiale si intende un software capace di influenzare il contesto con cui interagisce. Partendo da obiettivi definiti dall’uomo, genera output come contenuti, previsioni, raccomandazioni o decisioni. L’I. A., quindi, può replicare dei meccanismi cognitivi tipicamente umani. Anche se le sue potenzialità sono applicate da tempo al mondo del lavoro, il loro raggio d’azione è ristretto. Questo perché la maggior parte dei processi operativi è ancora troppo complessa per delegarla all’I. A. Perciò il suo impiego non avrà un grande impatto nel breve termine. Ma non si può prevedere lo stesso sul lungo periodo. Tra qualche decennio il quadro muterà radicalmente. 

LE AREE PIÙ SENSIBILI all’I.A.

Tra le aree professionali più sensibili ai progressi nell’IA, spiccano quella medica e dell’assistenza sanitaria. A provarlo sono dei dispositivi di ultima generazione che monitorano la pressione sanguigna e che non si limitano solo alla tradizionale funzione di misurazione.  Sono anche in grado di valutare lo stato di salute del paziente e la rivalutazione umana è necessaria solo in casi eccezionali. È un’automazione non da poco che però non è priva di criticità. Meccanismi di questo tipo sono tanto all’avanguardia, quanto meno controllati, per via della ridotta supervisione dell’uomo. Per questo le diagnosi più complicate rimangono riservate a medici qualificati. 

Un altro settore molto sensibile allo sviluppo delle tecnologie smart è quello dell’istruzione e dell’insegnamento. Basta considerare gli innovativi sistemi di tutoraggio per rendersene conto. Sono capaci di interpretare le risposte degli studenti e comprendere il loro modo di operare. Per di più possono personalizzare l’apprendimento con video o contenuti selezionati in base alle interazioni precedenti. È una vera e propria rivoluzione in corso.

L’ I.A. COME RISORSA per i lavoratori

Ad ogni modo, l’applicazione dei sistemi di intelligenza artificiale al mondo del lavoro è fonte sia di rischi che di benefici. Tra quest’ultimi, chiaramente, c’è la riduzione dei lavori pericolosi. Ad esempio, l’introduzione della guida automatica sarà decisiva per ridurre il numero di incidenti stradali. A giovarne saranno soprattutto pendolari, fornitori di servizi di guida o camionisti che trasportano merci. In più, si potranno eliminare tutte le mansioni ripetitive e alienanti del settore amministrativo e del lavoro d’ufficio.  C’è anche la speranza che l’I.A. possa essere utile per rendere meno gravose professioni come il lavoro di cura e più efficienti quelle della cybersecurity.

I RISCHI DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE SUL LAVORO

Ma questo è solo un rovescio della medaglia. L’Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro ha redatto un report sugli effetti negativi dell’utilizzo dell’I.A. La lista è lunga. In cima c’è il rischio della disoccupazione. Non a caso molti lavoratori hanno il terrore di essere sostituiti dalle macchine. Eppure, la vera minaccia non è la sostituzione, bensì la trasformazione delle mansioni (deskilling). La possibile soluzione è il reskilling o upskilling, ossia la riconversione delle competenze della forza lavoro. Ma non è un’operazione dal successo scontato. Acquisire nuove abilità è un processo complesso che può generare alti livelli di stress

PRIVACY E SICUREZZA sul Lavoro

E la lista non finisce qui. Infatti, per funzionare la tecnologia smart ha bisogno di una raccolta dati diffusa. Da ciò derivano le questioni della sorveglianza e della privacy. A tal proposito, secondo l’Agenzia Europea, i temi della trasparenza, del consenso e dell’accountability devono essere affrontati con linee guida etiche ad hoc. L’obiettivo è risparmiare i tempi morti, senza degenerare in una realtà da panopticon. La preoccupazione è che un potenziale controllo digitale dei lavoratori, li porti a comportarsi nel modo più desiderabile per l’osservatore. Di conseguenza potrebbero scegliere di lavorare con un’intensità maggiore di quella necessaria oppure occupandosi di mansioni non previste dal contratto. Inevitabilmente i luoghi di lavoro non sarebbero più sicuri per la serenità psicofisica dei dipendenti.

Altre problematiche connesse all’uso dell’I.A. sono la perdita di creatività e giudizio che deriverebbero dalla rigidità dei protocolli. Se le singole mansioni si trasformano in meccaniche esecuzioni di compiti, il dipendente rischia di perdere la sua autonomia e la sua capacità di ragionamento morale. 

LE RACCOMANDAZIONE DELL’EUROPA

In sintesi, le principali criticità dell’uso dell’intelligenza artificiale sul lavoro sono connesse al benessere psicologico dei lavoratori. Ma queste non sono meno gravi e rilevanti dei tradizionali rischi fisici. Secondo l’Agenzia Europea, in tutti i luoghi di lavoro devono essere tutelati l’autonomia e l’equilibrio psichico dei lavoratori, accompagnandoli assiduamente nell’eventuale riconversione delle loro competenze. L’intelligenza artificiale cambierà il mondo del lavoro: è bene assicurarsi lo faccia in meglio.

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