Zero Morti: una battaglia che non va in ferie
I dati INAIL sono un appuntamento fondamentale per visualizzare, analiticamente, ampiezza e articolazione dei problemi relativi alla salute e sicurezza sul lavoro. E l’ultimo rapporto dell’Istituto su morti, infortuni e malattie professionali dei primi sei mesi del 2023 è tanto utile quanto preoccupante.
Innanzitutto, perché le denunce di incidenti sul lavoro con esito mortale, purtroppo, sono in aumento. Il dato, infatti, è in calo solo per gli infortuni in itinere. Mentre, quelli in occasione di lavoro passano da 342 a 346. L’incremento riguarda soprattutto il Nord Ovest e, nello specifico, le regioni della Lombardia e del Friuli-Venezia Giulia. I numeri sono comunque in crescita anche in Campania, Liguria, Abruzzo, Umbria e Lazio. L’analisi per classi di età, invece, evidenzia un incremento delle vittime tra gli under 25 e tra gli over 59. Di conseguenza, i più giovani e i più anziani si rivelano i soggetti più a rischio. Dovrebbe essere automatica, in questo frangente, una più attenta riflessione sull’importanza della formazione professionale o la flessibilità in uscita per la pensione.
Allo stesso tempo, i dati sulle malattie professionali sono altrettanto demoralizzanti. Quelle protocollate dall’INAIL tra gennaio e giugno di quest’anno sono quasi 7 mila in più rispetto lo stesso periodo del 2022. Parliamo di un incremento del 22%, che interessa tutte le aree del Paese, da Nord a Sud, e a cui ha contribuito più di tutti, il settore dell’industria e dei servizi. Le patologie osteo-muscolari e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e, ancora, dell’orecchio si confermano le malattie più diffuse. Seguono poi, tumori e danni al sistema respiratorio.
Focalizzare in senso territoriale, anagrafico e settoriale, i principali luoghi e soggetti a rischio è cruciale per l’attività sindacale. In particolar modo, è il punto di partenza del gran numero di RLS e RLST, di dirigenti e operati della UIL che della sicurezza hanno fatto il loro lavoro.
Sarà proprio questa forza attiva della nostra organizzazione che si riunirà a Roma il 19 settembre per scambiare esperienze e individuare le migliori pratiche per realizzare i fini della campagna Zero Morti.
Inevitabilmente, il principale interlocutore sull’esito del confronto sarà il Ministero del Lavoro. Anche perché dopo numerosi proclami, la promessa convocazione dei tavoli sulla salute e sicurezza non è mai arrivata. E se si fatica a dialogare su un problema, figurarsi a trovare le soluzioni concrete.
Ecco perché l’impegno della UIL non si fermerà, neanche in queste settimane estive. Zero Morti non va in ferie, la battaglia continua.