“È necessario oggi, ed è questo l’obiettivo di questa giornata e della settimana di mobilitazione che seguirà, di fare una svolta, di chiamare tutte le forze politiche, il Governo, il Parlamento, le forze sociali, gli imprenditori a ragionare insieme a noi su come mettere fine a questa tragedia.

Non possiamo continuare ad avere più di due morti al giorno sul lavoro. Il lavoro è un diritto, non può essere la fine delle persone.
Abbiamo chiesto al Governo di fare una cabina di regia nazionale che affronti questo tema, soprattutto in prospettiva della ripresa produttiva.
Vogliamo assolutamente che siano destinate risorse economiche ed energie umane per segnare una svolta profonda sulla sicurezza del lavoro.
Noi come sindacato dobbiamo essere consapevoli della necessità di operare una svolta della nostra presenza all’interno delle fabbriche e delle aziende.
Dobbiamo essere maggiormente rigorosi, più attenti, perché il bene che dobbiamo custodire è il bene più grande che c’è è quello della vita umana.
Ogni volta che avviene una tragedia sui luoghi di lavoro è un pezzo della nostra responsabilità che deve essere chiamato in causa.
E quindi dobbiamo essere forti di questa nuova consapevolezza e dobbiamo avere la capacità di porre a tutti i nostri interlocutori l’esigenza di mettere al primo posto il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro nell’imponente opera di ricostruzione economica, produttiva e sociale con la quale saremo alle prese nelle prossime settimane e nei prossimi anni.
Dobbiamo dedicare più risorse umane, dobbiamo assumere più persone che fanno i controlli sulla sicurezza.
Dobbiamo investire ancora di più sulla formazione nei luoghi di lavoro, per dare consapevolezza a tutti i lavoratori dei rischi e della possibilità di uscire indenni da questi rischi.
Il nostro obiettivo è quello di arrivare a condizioni che pongano tutti i lavoratori in sicurezza e su questo chiediamo anche alle imprese una nuova responsabilità.
Non sarà possibile ricostruire il nostro Paese se non si parte dalla sicurezza sui luoghi di lavoro”.

Domenico Proietti, Segretario Confederale UIL