L’ILO HA INCLUSO SALUTE E SICUREZZA NELLA DICHIARAZIONE DEL 1998

L’ILO ha incluso salute e sicurezza nella dichiarazione sui diritti fondamentali sul lavoro.

L’OIL ha incluso Salute e Sicurezza nella Dichiarazione sui diritti fondamentali sul Lavoro del 1998.  Il grande passo è stato compiuto durante la 110° Conferenza internazionale, a Ginevra, lo scorso 10 giugno. I delegati hanno adottato una risoluzione che lo Stato svizzero ha voluto specificasse il rispetto delle diverse legislazioni nazionali. Questa importante modifica impone a tutti i membri dell’ILO l’obbligo di garantire il principio della salute e della sicurezza sul lavoro, a prescindere dalla ratifica delle Convenzioni pertinenti al singolo tema. 

Una risoluzione storica

Il Direttore Generale Guy Ryder parla di una decisione storica, conquistata grazie a un’assemblea “armoniosa e produttiva” che ha saputo ottenere ottimi risultati anche in altri frangenti. Infatti, si è detto soddisfatto dell’adozione della Raccomandazione sulla qualità dei tirocini e dei dibattiti sulle politiche occupazionali, sociali ed economiche nei paesi meno sviluppati. 

Sempre secondo Guy Ryder, i traguardi raggiunti provano il senso di responsabilità collettiva maturata durante la terribile emergenza pandemica. Dopo ben due anni, la Conferenza è tornata a riunirsi con la volontà di trovare soluzioni comuni alle nuove sfide del mondo del lavoro. Molte, purtroppo, rimangono senza risposta. 

La strada è ancora lunga

Non a caso il Direttore Generale non ha mancato di sollecitare la necessità di nuovi sforzi collettivi nella salvaguardia dei diritti fondamentali sociali a livello globale. A preoccupare sono state le relazioni del Comitato sull’attuazione degli Standard. Queste hanno rivelato prove allarmanti, o addirittura “strazianti”, sulle condizioni di vita e lavoro di milioni di lavoratori nel mondo. I dati sono stati raccolti prendendo in esame 22 casi nazionali e valutando l’osservanza delle Convenzioni dell’ILO. Per una maggiore esattezza dei risultati, l’analisi si è avvalsa del rapporto del Comitato di esperti sull’applicazione delle Convenzioni e delle Raccomandazioni per la garanzia di un lavoro dignitoso nel settore domestico e infermieristico. 

Occupazione e Sicurezza

Un secondo Comitato ha invece approfondito gli obiettivi strategici in materia di occupazione, sulla base della Dichiarazione OIL “Giustizia sociale per una giusta globalizzazione”. Ha proposto la realizzazione di politiche dell’impiego coerenti e dettagliate, che offrano opportunità di lavoro dignitose con cui sostenere la ripresa strutturale dell’economia.  In più si ribadisce il ruolo centrale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro nel quadro ONU come acceleratore dello sviluppo sociale e occupazionale dei suoi stati membri. 

Infine, nella stessa Conferenza, i delegati hanno approvato otto emendamenti alla Convenzione sul lavoro marittimo del 2006 e hanno adottato il rapporto del Comitato per il lavoro dignitoso e l’economia sociale e solidale (SSE).

Obiettivi futuri

Gli oltre 4000 delegati, rappresentanti governi, lavoratori e imprenditori di ben 177 paesi diversi, torneranno a riunirsi dal 5 al 16 giugno del 2023.  Fino ad allora si spera che i buoni propositi dell’ultima sessione del “Parlamento mondiale del Lavoro” possano realizzarsi e aprire la strada a nuovi e più ambiziosi obiettivi.

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