Inaccettabile morire sul lavoro. La sicurezza deve tornare al centro della discussione

A 22 anni si ha una vita davanti, a 50 si ha una famiglia alle spalle, in tutte le età si hanno progetti e sogni da realizzare. Morire ancora sul lavoro non è accettabile.

Quasi ogni giorno, una lavoratrice, un lavoratore si reca al lavoro e non fa più ritorno a casa. Certo poi ci sono le verifiche, le inchieste, le multe, i risarcimenti, ma la vita non si può risarcire o monetizzare.

Dobbiamo riportare centrale il tema della sicurezza sul lavoro nelle Aziende, serve un patto forte con le Associazioni Datoriali, con l’Inail, con chi è preposto a vigilare, con l’obiettivo comune di raggiungere ZERO MORTI SUL LAVORO.

PierPaolo Bombardieri, Segretario Generale UIL

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