BOCCHI: No alla violazione del diritto alla vita

Abbiamo organizzato queste assemblee oggi nei luoghi di lavoro per dire Basta alle troppe donne e troppi uomini che muoiono lavorando.
Nei giorni scorsi questa situazione l’abbiamo chiamata una strage silenziosa che sta toccando tutti i settori produttivi e tanti territori.
Il diritto alla salute e alla sicurezza del lavoro devono essere al centro delle discussioni per dire No alla violazione del diritto principe, il diritto alla vita.
Il 20 maggio è una giornata simbolica, nel 1970 veniva varata la Legge 300, lo Statuto dei Lavoratori a difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.
L’Art. 9 di quella Legge recita: i lavoratori, attraverso le proprie rappresentanze, hanno il diritto di controllare l’applicazione delle norme per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e di promuovere l’attuazione di tutte quelle misure idonee a tutelare la loro salute e la loro integrità fisica.
L’art. 32 della Costituzione recita: la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo.
Abbiamo assistito in questi anni, ma soprattutto in questo ultimo anno, una gestione del lavoro che ha tentato di mettere in discussione i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori nei luoghi di lavoro: carichi di lavoro troppo pesanti, aumento degli orari, scarsa formazione, scarsa informazione, basse retribuzioni.
Noi crediamo che non si costruisce così il futuro del nostro Paese.
È tempo di definire nel nostro Paese una strategia nazionale per la salute e la sicurezza.
Il rispetto della persona, del suo diritto al lavoro, alla salute, alla sicurezza segnano il grado di civiltà di un Paese.
Noi non ci fermiamo.

Tiziana Bocchi, Segretaria Confederale UIL

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