30.000 vittime sul lavoro in 10 anni in Europa se non cambia qualcosa
“Zero Death” è la nuova campagna della CES per la sicurezza sul lavoro
Quasi 30.000 sono le potenziali vittime sul lavoro nell’UE in questo decennio senza un’azione per rendere i luoghi di lavoro più sicuri.
L’avvertimento arriva dalla CES (Conferenza Europea dei sindacati) che in occasione della scorsa giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro ha lanciato la nuova campagna “Zero Death”. Nel corso degli ultimi anni, grazie anche ad interventi europei e nazionali, il numero di incidenti mortali sul lavoro è diminuito lentamente. Tuttavia, nel 2019, secondo i dati Eurostat, i progressi si sono un po’ arenati e c’è stato un aumento dei decessi. Negli anni 2020-2021-2022, sicuramente, la crisi pandemica ha, inoltre, avuto un ruolo importante e di cui ancora non abbiamo piena contezza.
L’ANALISI DELLA CES
Se un reale cambiamento, in tal senso, non avverrà fino al 2029 potremo aspettarci 27.041 vittime sul lavoro, secondo un’analisi dell’Istituto sindacale europeo.
Le morti sul lavoro, risulta dai dati, non dovrebbero diminuire in Spagna; sono destinate a peggiorare ulteriormente in Francia e non finiranno in Europa per più di 30 anni.
L’intervento politico, però, può essere determinante per portare la morte a zero nel 2030. Il programma europeo “Vision Zero” può essere un primo passo, ma non basta.
La tabella dell’Istituto europeo è allarmante!
Secondo l’analisi di seguito riportata, ci sono nazioni che senza interventi specifici non riusciranno mai ad annullare la piaga delle morti sul lavoro.
Polonia: 563 morti – 2027
Portogallo: 481 morti – 2030
Romania 1.451 morti – 2036
Austria: 694 morti – 2037
Italia: 3.434 morti – 2042
Germania: 3.143 morti – 2044
Cechia: 851 morti – 2052
Francia: 7.803 morti – Mai
Spagna: 3.191 morti – Mai
Numero di decessi sul lavoro previsti in questo decennio e anno in cui gli incidenti mortali sul lavoro saranno eliminati in determinati Stati membri se le tendenze 2010-2019 continueranno.
IL MANIFESTO “ZERO DEATH”
Visti i risultati di questa indagine, la Confederazione europea dei sindacati ha lanciato un manifesto per portare la morte a zero sul lavoro, “Zero Death” appunto, invitando i leader europei ad intraprendere un’azione comune sulla sicurezza, sensibilizzando l’opinione pubblica e i singoli Governi per salvare la vita dei lavoratori.
Il manifesto, firmato già da Ministri, Eurodeputati, dirigenti sindacali e massimi esperti di salute e sicurezza sul lavoro, prevede un aumento di formazione, ispezioni e sanzioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro per porre fine ai decessi sul lavoro entro il 2030.
Il vice segretario generale della CES, Claes-Mikael Stahl, presentando la nuova campagna, ha dichiarato:
“Nessuno dovrebbe uscire di casa preoccupato di poter tornare o meno per vedere la propria famiglia dopo il lavoro. Ma questa è la realtà quotidiana di molti lavoratori. Migliaia di persone stanno ancora perdendo la vita ogni anno in incidenti brutali – ed evitabili – nei cantieri, nelle fabbriche e in altri luoghi di lavoro. Milioni di persone sono morte anche dopo essere state esposte quotidianamente a sostanze cancerogene sul lavoro.
Sebbene le morti sul lavoro possano sembrare qualcosa di un altro secolo, queste tragedie continueranno a verificarsi in Europa per almeno altri 30 anni. Questo non è inevitabile però.
Se i politici sono disposti ad agire, potremmo raggiungere zero morti sul lavoro entro il 2030. È giunto il momento che la vita dei lavoratori diventi una priorità”.