Nuovo quadro strategico Europeo per la salute e la sicurezza sul lavoro
Lo scorso 28 giugno la Commissione europea ha presentato il nuovo “Quadro strategico europeo sulla salute e sicurezza sul lavoro 2021-2027” che definisce le azioni-chiave progettate dall’Unione per migliorare la salute e sicurezza dei lavoratori europei nei prossimi anni.
In particolare, la nuova strategia delinea tre obiettivi trasversali: la gestione dei cambiamenti negli ambienti di lavoro, sollecitati soprattutto dalle transizioni verdi, digitali e demografiche (“change”); il miglioramento della prevenzione degli incidenti e delle malattie (“prevention”); e l’efficientamento delle risposte a fronte di eventuali crisi sanitarie come quella da Covid-19 (“preparedness”).
Analizzando brevemente gli interventi principali delineati dal Quadro, all’interno del primo obiettivo “change” si inscrive il progetto di revisionare alcune tra le “direttive-figlie” della direttiva-quadro 89/391/CEE. In particolare, la revisione riguarderà la direttiva 89/654/CEE relativa alle prescrizioni minime di sicurezza e di salute per i luoghi di lavoro e la direttiva 90/270/CEE relativa alle medesime prescrizioni minime per le attività lavorative svolte su attrezzature munite di videoterminali. In materia di sostanze pericolose spicca, invece, la revisione dei limiti di esposizione professionale sull’amianto (direttiva 2009/148/CE) e sul piombo (direttiva 98/24/CE). Sempre nel primo ambito rientra inoltre l’iniziativa finalizzata alla valutazione dei rischi emergenti in materia di salute mentale dei lavoratori, sulla base della quale proporre successivamente linee di azione.
Il secondo obiettivo “prevention”, invece, annovera l’aggiornamento della normativa europea sulle sostanze chimiche pericolose allo scopo di contrastare il cancro, le malattie riproduttive e quelle respiratorie correlate alle attività lavorative. Grande attenzione, inoltre, sarà riservata alle categorie di lavoratori vulnerabili, con particolare riferimento alle donne e alle persone con disabilità (anche da lavoro). La strategia, infatti, prevede l’adozione di misure finalizzate a: contrastare la discriminazione e la violenza; includere tali soggetti nella valutazione dei rischi aziendali; migliorare i percorsi riabilitativi per il reinserimento nel mondo del lavoro.
Il terzo obiettivo, “preparedness”, trae origine dagli insegnamenti della pandemia. In particolare, la Commissione europea elaborerà procedure di emergenza e orientamenti per la rapida diffusione, attuazione e monitoraggio delle misure prevenzionistiche/precauzionali durante le potenziali future crisi sanitarie, in stretta collaborazione con gli attori della Sanità pubblica.
L’intero Quadro sarà attuato attraverso lo sviluppo di un dialogo sociale forte e processi decisionali, attuativi e di monitoraggio rapidi e concreti. Saranno altresì sviluppate attività di sensibilizzazione e saranno mobilitati fondi europei per gli investimenti nella prevenzione in azienda, anche mediante gli strumenti emergenziali. A livello nazionale, infine, la Commissione ha invitato ciascuno Stato membro a revisionare le strategie interne in materia, allo scopo di allinearsi alle prospettive del Quadro. Si tratta di un monito molto forte per l’Italia che, ad oggi, resta tra i pochi Paesi Membri privi di una Strategia Nazionale per la sicurezza sul lavoro.
Cesare Damiano