Infortuni sul lavoro: mortale anche il tragitto casa-lavoro
Nei primi otto mesi del 2022 il tragitto casa-lavoro conta 181 morti. Si tratta dei cosiddetti infortuni in itinere che rappresentano un campanello d’allarme da non sottovalutare e che dovrebbero far aumentare la consapevolezza della necessità di prestare maggiore attenzione sul tema della sicurezza sul lavoro.
Cos’è l’infortunio in Itinere?
Quando parliamo di infortuni sul lavoro si pensa istintivamente agli incidenti che si verificano sul luogo di lavoro. Esiste, tuttavia, un’altra tipologia di incidente che accade durante il percorso di andata o ritorno dal luogo di lavoro: è questo il caso degli infortuni in itinere.
Ciò avviene quando i lavoratori subiscono un incidente stradale per recarsi dalla propria abitazione alla sede del lavoro e viceversa.
Può avvenire quando i lavoratori che si muovono su strada compiono il tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro, tra due luoghi di lavoro o, infine, tra il luogo di lavoro e quello di abituale consumazione dei pasti. In quest’ultimo caso l’infortunio in itinere sussiste laddove non vi sia una mensa in azienda.
Deviazioni di percorso
Non sempre il lavoratore compie un percorso lineare tra la propria abitazione e il luogo di lavoro. In caso di incidente, le eventuali interruzioni o deviazioni del tragitto non sono comprese nella copertura assicurativa, ad eccezione di alcuni casi particolari come, ad esempio, la deviazione del tragitto casa-lavoro per accompagnare i figli a scuola. In questo caso è riconosciuta l’indennizzabilità, così come è riconosciuta in caso di deviazioni effettuate per attuare una direttiva da parte del datore di lavoro, per cause di forza maggiore, come un guasto meccanico o per esigenze essenziali e improrogabili e per adempiere ad obblighi penalmente rilevanti, come ad esempio prestare soccorso a vittime di incidente stradale.
I numeri
In Italia, le denunce di infortunio in itinere, presentate all’Inail, hanno fatto registrare nei primi otto mesi del 2022 un aumento del 20,9% passando da 45.821 a 55.400. Complessivamente le denunce di infortunio sul lavoro, sempre nei primi otto mesi, sono state 484.561, in aumento del 38,7% rispetto alle 349.449 dei primi otto mesi del 2021. Ad aumentare anche i casi mortali avvenuti in itinere. Questi ultimi sono passati da 152 a 181. In totale, le persone che hanno perso la vita in seguito ad un incidente sul lavoro sono state 677.
Dati preoccupanti che mostrano un andamento in costante crescita sul quale la Uil ha più volte lanciato un grido d’allarme, avviando un anno e mezzo fa la campagna #ZeroMortiSulLavoro. Non si tratta più di un’emergenza, ma di un fenomeno ormai strutturale, da arginare con atti concreti.