Lavoro, Ambiente, Giusta Transizione
Il complesso delle tematiche legate al Lavoro, all’Ambiente e alla Sostenibilità, in ogni loro articolazione, è diventato in questi anni non solo una priorità, ma anche una delle più grandi sfide cui ognuno di noi è chiamato a rispondere. Abbiamo un estremo bisogno di visioni e azioni innovative, capaci di affrontare il futuro. Tutto questo può avvenire con la costruzione di un rinnovato modello economico e con l’instaurazione, anche in Italia, di un nuovo Patto Sociale basato sulla Sostenibilità, che consideri come inscindibili l’occupazione, la dimensione ecologica e quella economica e sociale dello sviluppo.
Le politiche ambientali e il passaggio ad un’economia a basse emissioni di carbonio, nell’arco di pochi decenni, hanno finito per costituire una sfida per tutti gli Stati, comprese la stessa Unione Europea e l’Italia. Si avverte il bisogno di garantire il transito verso un nuovo paradigma di sviluppo sostenibile e, a tal ragione, appaiono ormai urgenti piani, misure e risorse specifici per la Giusta Transizione. La nostra economia è ancora fortemente dipendente dai combustibili fossili e, se l’obiettivo nazionale è decarbonizzare per tutelare l’ambiente, allora tale cambio di passo comporterà trasformazioni industriali, cambiamenti tecnologici e una maggiore circolarità nelle modalità di produzione e di consumo: per queste ragioni, vi è l’urgenza di mettere al centro un modello di sviluppo innovativo, teso a fronteggiare le sfide di un cambiamento epocale, senza precedenti.
Dal punto di vista dell’occupazione, le tematiche ambientali comporteranno rischi ed opportunità: nuovi posti di lavoro, sostituzione di alcune occupazioni esistenti, ma anche, in alcuni casi, perdita delle stesse, oltre alla necessità di acquisire nuove competenze. Alcune categorie e regioni, soprattutto quelle più dipendenti dalle fonti fossili (come petrolio e carbone) subiranno un impatto negativo; per questi motivi, la volontà di anticipare le trasformazioni e le loro ricadute sulle lavoratrici e i lavoratori, deve continuare ad essere al centro delle attività delle Organizzazioni Sindacali. Non si tratta di scegliere tra occupazione e tutela dell’ambiente e del clima, ma di gestire la Giusta Transizione, indirizzandola verso una nuova economia sostenibile e garantendo che non siano le lavoratrici, i lavoratori e le comunità a pagare il prezzo del cambiamento.
Il nostro Paese non può più procedere adottando politiche tese alla risoluzione strumentale delle sole contingenze; piuttosto, bisogna essere innovativi e coraggiosi nel pensare di realizzare un futuro diverso, garantendo il rispetto del diritto alla salute – costituzionalmente garantito- e dell’ecosistema.
Se si vogliono, infine, rispettare gli impegni assunti formalmente a livello nazionale e comunitario – Green Deal Europeo, Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, Next Generation EU, ecc. – e diventare, l’Europa, il primo continente neutrale da un punto di vista climatico, ogni Stato dovrà necessariamente ricoprire un ruolo determinante di attore economico per garantire un’economia più resiliente e sostenibile.
A seconda di come verranno governati questi processi e impiegate le risorse ora disponibili in Europa, la decarbonizzazione, anche nel nostro Paese, potrà rappresentare un’occasione per generare nuovo lavoro, grazie ad un’economia diversa, orientata in chiave “green”.
di Antonio Ceglia