FORMAZIONE IN SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: IL NUOVO ACCORDO STATO-REGIONI
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- Written by Grazia Bianchi
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Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 119 del 24 maggio 2025, è entrato ufficialmente in vigore il nuovo Accordo Stato-Regioni che ridefinisce la disciplina della formazione obbligatoria in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Il documento, atteso da tempo, rappresenta un intervento normativo di accorpamento, revisione e aggiornamento degli accordi precedenti, con l’obiettivo di uniformare e rafforzare il sistema formativo per tutte le figure coinvolte nella prevenzione: lavoratori/lavoratrici, preposti, dirigenti, datori di lavoro, RSPP e ASPP.
L’accordo avrebbe dovuto essere adottato entro il 30 giugno 2022. La nostra organizzazione, in più di un’occasione ha fatto notare questo considerevole ritardo di quasi tre anni ma accoglie con favore l’entrata in vigore del provvedimento, riconoscendone l’importanza, soprattutto per aver finalmente dato attuazione all’obbligo formativo per i datori di lavoro, introdotto dal Decreto-legge 146/2021 (convertito con Legge 215/2021) durante il Governo Draghi. Tuttavia, si evidenziano numerosi aspetti problematici del nuovo accordo, che rischiano di comprometterne l’efficacia e l’uniformità applicativa.
Uno dei punti più controversi riguarda la possibilità di erogare corsi obbligatori in modalità e-learning, anche per lavoratori/lavoratrici e parti datoriali. Consideriamo questa scelta inammissibile, sottolineando come la formazione asincrona, spesso basata su contenuti preconfezionati, non garantisce un apprendimento efficace, soprattutto in ambiti ad alto rischio. Inoltre, l’assenza di limiti sul numero di partecipanti per corso online solleva dubbi sulla qualità dell’interazione formativa.
L’accordo prevede altresì che i requisiti minimi per i soggetti formatori siano definiti con un atto successivo. Ci auguriamo che il coinvolgimento delle parti sociali sia reale ed effettivo, cioè, che avvenga nelle fasi decisionali, evitando scelte unilaterali che potrebbero compromettere la qualità della formazione.
Per quanto concerne il fenomeno degli attestati non conformi, proponiamo l’istituzione di un registro nazionale o albo ufficiale degli attestati rilasciati dai soggetti formatori. Questo strumento garantirebbe trasparenza, tracciabilità e maggiore controllo sulla validità dei percorsi formativi.
Esprimiamo inoltre forti perplessità sulla formazione destinata ai datori di lavoro. In particolare:
- L’ammissione della modalità e-learning anche per attività ad alto rischio (es. edilizia) è ritenuta inadeguata.
- Il termine di 24 mesi, dall’entrata in vigore dell’accordo, concesso ai datori di lavoro per effettuare la formazione, è considerato eccessivo. La formazione, per essere realmente preventiva, dovrebbe avvenire prima dell’avvio dell’attività imprenditoriale.
Riteniamo sia grave l’introduzione di una clausola di salvaguardia, che consente a Regioni e Province autonome di adottare disposizioni “più favorevoli” rispetto a quelle dell’accordo. In particolare, ai sensi della suddetta clausola, la Provincia autonoma di Bolzano potrà sperimentare modalità formative alternative, anche da remoto, e derogare alla formazione in presenza tra docente/discente. Questo approccio rischia di generare disparità di trattamento tra lavoratori e lavoratrici di diverse aree geografiche e di compromettere l’uniformità e la qualità della formazione a livello nazionale.
Tra le poche novità che abbiamo accolto con favore, segnaliamo la scomparsa della clausola dei 60 giorni per completare la formazione dei neoassunti. Questo significa che, come previsto dalla normativa, la formazione dovrà avvenire prima dell’inizio del rapporto di lavoro, rafforzando il principio “mai più a lavoro senza formazione”, da tempo rivendicato dal nostro sindacato.
In conclusione, riteniamo che il nuovo Accordo Stato-Regioni rappresenta un passo avanti nella regolamentazione della formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro ma è ancora lontano dall’essere uno strumento pienamente efficace e coerente con le esigenze del mondo del lavoro. Noi, come UIL, continueremo a vigilare affinché le criticità evidenziate vengano affrontate e superate, con l’obiettivo di garantire una formazione realmente utile, accessibile e di qualità per tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici.