Salute e sicurezza sul lavoro: tra vecchi rischi e nuove sfide
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La sorveglianza sanitaria sul lavoro è un aspetto fondamentale per la salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici. Comprende quell’insieme di atti medici finalizzati a identificare e gestire i rischi professionali. In primis è, quindi, quell’azione atta a salvaguardare, preventivamente, ma non solo, la salute di chi lavora. La medicina del lavoro può fare molto, anche a patologia conclamata, per reinserire il lavoratore o la lavoratrice che abbia contratto una malattia nel contesto lavorativo.
L’obbligo del datore di lavoro
Nessun datore di lavoro può mettere a rischio, nell’esercizio della propria attività, la salute dei lavoratori e delle lavoratrici, che peraltro ha l’obbligo di salvaguardare, insieme alla sicurezza, mettendo in atto ogni misura possibile secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica.
Ma oggi è davvero così? Davvero la salute delle persone che lavorano è pienamente salvaguardata? Per la Uil, no, considerato l’elevato numero di morti e infortuni sul lavoro.
Quando il lavoro fa ammalare
Concentriamoci oggi su chi, a causa del lavoro, si ammala e a volte per i danni così gravi alla salute perde addirittura la vita. Ecco cosa ci dicono i dati provvisori del 2024 pubblicati a fine gennaio dall’INAIL:
- Malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo: 57.744.
- Malattie del sistema nervoso: 9.283.
- Malattie dell’orecchio e dell’apofisi mastoide: 4.989.
- Tumori: 2.140.
- Malattie del sistema respiratorio: 1.964.
Sappiamo che a denunciare una malattia professionale sono stati in 88.499mila (quasi il 22% in più rispetto a quelli del 2023).
Un mondo del lavoro in trasformazione
Nel nuovo millennio il mondo del lavoro, nel nostro Paese, è profondamente cambiato e alcuni cambiamenti possono avere importanti ripercussioni sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici. Tra questi cambiamenti citiamo: immigrazione, globalizzazione, cambiamento climatico, nuove epidemie, zoonosi, invecchiamento della popolazione lavorativa, sviluppo scientifico, tecnologico e digitale.
I nuovi rischi da non sottovalutare
Il quadro dei rischi e dei danni da lavoro è già profondamente cambiato, con la forte riduzione o la scomparsa di molti rischi tradizionali: intossicazioni da metalli pesanti, intossicazioni da solventi e pneumoconiosi. Emergono al contempo rischi precedentemente trascurati, come quelli che possono determinare malattie psico-sociali (compresi gli episodi di violenza ed aggressioni), cronico degenerative (comprese le muscolo-scheletriche), correlate al lavoro ad eziologia multifattoriale, da basse esposizioni, come le allergie ed i tumori. Negli ultimi anni hanno assunto rilevanza i rischi legati a nuove tecnologie e nuove forme di lavoro, come l’intelligenza artificiale, la robotica e lo smart working.
Fattori non tradizionali e salute
Molti fattori lavorativi, tradizionalmente non considerati rischi, possono avere un impatto significativo sulla salute delle persone, sia agendo direttamente sull’organismo, sia determinando cambiamenti ai comportamenti e stili di vita: orario di lavoro, distanza e pendolarismo, flessibilità, conciliazione vita lavoro, retribuzione e tipologia contrattuale e relazioni interpersonali.
I rischi lavorativi possono contribuire a provocare problemi di salute che prima venivano considerati non correlati al lavoro: disturbi del peso corporeo, disordini del sonno, malattie cronico degenerative osteo-articolari, cardiovascolari, a genesi multifattoriale e strettamente connesse con l’invecchiamento della popolazione lavorativa. Alcuni rischi lavorativi possono assumere una particolare rilevanza in relazione a specifiche condizioni individuali, come la gravidanza e le prime fasi della maternità, oppure a particolari condizioni di fragilità, temporanee o permanenti. Devono infine essere obbligatoriamente considerate in ogni valutazione del rischio le eventuali differenze legate a età, genere e provenienza geografica.
Il giudizio di idoneità alla mansione
Approfondiamo adesso un aspetto fondamentale della sorveglianza sanitaria: quello inerente alla idoneità lavorativa, che certifica la capacità di un lavoratore o lavoratrice di svolgere le proprie mansioni senza rischi per la salute.
Ad eccezione delle visite alla cessazione del rapporto di lavoro, in tutti gli altri casi il medico competente esprime il giudizio di idoneità alla mansione specifica che può essere: idoneità, idoneità parziale, temporanea o permanente, con prescrizioni o limitazioni; inidoneità temporanea (precisando i limiti temporali di validità) e inidoneità permanente. È sempre ammesso, da parte del lavoratore e della lavoratrice ricorso all’organo di vigilanza (entro 30 giorni dalla comunicazione). L’organo di vigilanza può confermare, modificare o revocare il giudizio, dopo aver eventualmente effettuato ulteriori accertamenti.
Prevenzione e promozione della salute nei luoghi di lavoro
Occorre anche guardare oltre la sorveglianza sanitaria e in questo contesto di cambiamenti ed evoluzione della medicina del lavoro è importante inserire nei luoghi di lavoro dei programmi di medicina preventiva su base volontaria per la promozione della salute dei lavoratori e delle lavoratrici. Offerta di check up di primo livello: generale; cardiologico; oncologico uomo, oncologica donna (a carico dell’azienda). Molte iniziative di promozione della salute attuate dalle aziende prevedono programmi di screening mirati alla prevenzione di patologie non professionali di rilevanza sociale, quali malattie cardiovascolari e tumori. È importante che questi programmi siano mantenuti ben distinti dalla sorveglianza sanitaria. Essi devono essere volontari e non obbligatori, e non devono essere presi in considerazione ai fini del giudizio di idoneità. La pratica di includere nel protocollo della sorveglianza sanitaria anche accertamenti che non sono mirati ai rischi, ma fanno parte di un check up generico è assolutamente da evitare, perché ambigua e può dare adito a ripercussioni inaccettabili sull’idoneità lavorativa.
Un seminario per riflettere sui nuovi scenari
Il nostro servizio di Salute e Sicurezza sul Lavoro, in collaborazione col Comitato Tecnico Scientifico dell’ITALUIL, lo scorso 28 marzo, ha organizzato un Seminario dal titolo “La sorveglianza sanitaria tra i vecchi e nuovi rischi” che ha affrontato queste tematiche decisive per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici. Per chi volesse ulteriormente approfondire questo argomento, sulla pagina Facebook del nostro servizio “Lavoro Coesione e Territorio” potrà farlo visualizzando l’intera registrazione dell’evento, con le conclusioni della Segretaria Confederale Ivana Veronese.