Quali sono i lavori maggiormente pericolosi per la salute e sicurezza?
Risponde un’indagine EU – OSHA
La tutela della salute e la sicurezza è fondamentale in ogni luogo di lavoro. Conoscere, però, quali sono gli ambienti maggiormente pericolosi può essere utile per intervenire e migliorarne le condizioni.
Su questo assunto è partita l’indagine dell’EU – OSHA (Agenzia Europea per la salute e sicurezza sul lavoro) insieme agli Ispettori del lavoro SSL presenti sul territorio UE-27 per individuare i settori maggiormente a rischio.
Introduzione
Per parecchi anni i lavori maggiormente a rischio sono stati considerati principalmente legati ai settori dell’estrazione mineraria (nelle cave), la pesca e la silvicoltura. Il numero degli incidenti se non proprio le tragedie che sono avvenute hanno fatto in modo di concentrare maggior attenzione per questi ambiti lavorativi e ampliare le tutele per la salute e sicurezza sul lavoro. Con il progresso e le nuove tecnologie il panorama dei lavori sta cambiando vorticosamente, creando nuovi ambienti potenzialmente pericolosi. Inoltre, anche a causa della pandemia, si è sempre più diffuso il modello di lavoro a casa (smartworking o telelavoro) aumentando gli incidenti casalinghi, nello svolgimento di attività lavorative.
Aumentare lo spettro di indagine permette di andare a risolvere problematiche importanti, non solo legate alla sicurezza in senso stretto ma anche alla salute (malattie professionali, benessere lavorativo, …) aumentando una diffusa e ampia cultura della sicurezza sul lavoro.
L’indagine
L’Agenzia europea EU – OSHA insieme al Comitato degli Ispettori del lavoro (SLIC) hanno lavorato insieme per individuare i lavori maggiormente pericolosi per la salute e sicurezza dando una prospettiva sulle occupazioni ad alto rischio.
L’agenzia insieme al SLIC hanno sviluppato un questionario autosomministrato con cinque sezioni. Nella prima sezione venivano fornite le informazioni di base come anni di esperienza, Paese di appartenenza, campo.
Nella seconda sezione è stato chiesto agli ispettori di indicare tra occupazioni che per la loro esperienza sono maggiormente pericolose per lo stato di salute e sicurezza. Per uniformare le diverse esperienze internazionali è stato utilizzato un codice “International Standard Classification of Occupations 2008 (ISCO – 08). Per queste tre diverse occupazioni gli Ispettori dovevano segnalare i diversi tipi di rischi e i gruppi di lavoratori maggiormente esposti.
I settori e gruppi ad alto rischio dovevano essere segnalati nella terza sezione del questionario e per ciascuno dei settori, così come nella sezione precedente dovevano inserire i rischi e i lavoratori maggiormente esposti.
La quarta sezione era completamente dedicata alla pandemia da Covid – 19. Infine, nell’ultima sezione era possibile aggiungere osservazioni e commenti personali.
Le domande dell’indagine sono state finalizzate nel marzo 2021 e tradotte in ogni lingua dei paesi EU-27. Alla fine di aprile 2021 il sondaggio è stato lanciato ed era possibile rispondere fino a giugno 2021.
In totale sono state raccolte 2.096 risposte da parte di Ispettori del lavoro proveniente di quasi tutti gli Stati membri.
Risultati dell’indagine sui lavori maggiormente pericolosi
Secondo l’indagine realizzata, la maggior parte degli intervistati ha indicato come “categoria generale” che presenta maggiori rischi, secondo lo standard europeo (categoria ISCO – 08: 7) quella dell’ARTIGIANATO E AFFINI.
All’interno di questa categoria sono stati selezionati i settori dell’Edilizia e attività connesse (ad esclusione di elettricisti).
Il secondo gruppo classificato al secondo posto (secondo ISCO – 08) è stato OPERATORI DI MACCHINE E IMPIANTI FISSI.
Al terzo posto di questa classifica, secondo gli ispettori del lavoro, possono essere inseriti i “mestieri elementari” così come classificati dallo standard utilizzato tra cui settore minerario, edile, manifatturiero e dei trasporti.
Per quanto riguarda la prima categoria, ARTIGIANATO E AFFINI, sono stati individuati alcuni dei rischi maggiori: cadute, collisioni, schiacciamenti, tagli, ecc., seguiti da rischi fisici come vibrazioni, rumore, radiazioni e disturbi muscolo scheletrici con rischi ergonomici.
I lavoratori più a rischio
Per quanto riguarda le fasce di lavoratori più a rischio sono stati individuati quelli temporanei (in termini di rapporti di lavoro) per il 52,82%. Inoltre, sono stati individuati ad alto rischio anche i lavoratori migranti per il 31,7% e i lavoratori mobili (il cui posto di lavoro non è un solo luogo ma hanno bisogno di spostarsi) per l’8,7%.
Infine, sono stati selezionati tra i lavoratori ad alto rischio quelli non dichiarati, cioè “a nero”.
Conclusioni
Questo studio realizzato dall’agenzia EU – OSHA è una preziosa fonte di informazioni utili per poter intervenire laddove i rischi sono maggiori, investendo in dispositivi di protezione individuale, maggior formazione e campagne informative ad hoc.
Di fronte alle prossime sfide di cambiamento, con l’inserimento dell’Intelligenza Artificiale, delle nuove tecnologie, del processo di transizione ecologica in atto insieme ai cambiamenti climatici bisogna farsi trovare pronti e investire nella sicurezza. È importante la cultura della sicurezza sul lavoro che va ad incidere in maniera sostanziale nella prevenzione e per fare ciò è necessario coinvolgere tutte le parti interessate.
Per l’indagine completa: https://osha.europa.eu/sites/default/files/Labour_inspectors%27_insights_high-risk_occupations_sectors_Europe_EU-OSHA-SLIC_survey_en.pdf