Dario Fo e la censura del ’62

Forse pochi sanno che nel lontano 1962 il grande Dario Fo fu censurato per aver parlato di infortuni nei cantieri edili.

Certo il grande regista lo fece a modo suo, ma provò a raccontare con le poche battute di uno sketch, che nessuno ebbe modo di vedere perché censurato, la realtà dei cantieri edili e di quanto ancora oggi purtroppo, perdura: quella dei costi della sicurezza che vanno abbattuti per poter partecipare a gare d’appalto al ribasso.

Chi sia stato Dario Fo è noto. Di quanto fosse lungimirante e per questo fuori dagli schemi per molti, è tutto in queste poche battute della scena che avrebbe voluto presentare, e che non gli fu permesso fare da censura, a “Canzonissima” del 1962, condotta quell’anno da lui e da sua moglie Franca Rame.

Dario Fo e Franca Rame abbandonarono la prestigiosa competizione sonora di quei tempi e l’opinione pubblica si divise prendendo posizioni diverse.

Ed ecco lo sketch censurato di Dario Fo, tratto da un articolo di Aldo Grasso per il Corriere della Sera:

«IMPIEGATO Ecco il preventivo delle strutture di protezione per gli operai. Sono sei milioni compresa la rete. Facciamo l’ordinazione?
INGEGNERE L’ordinazione di sei milioni, ma dico siamo rinscemiti. Ma come io sto qui che ho una faccia un po’ giù che avrei bisogno di riposarmi per far funzionare ’sta baracca… e tu mi vuoi far buttar via sei milioni. Per chi poi? Ma dico, da quando in qua si usano i poggiamano, le balaustre?
IMPIEGATO Ma veramente le altre imprese…
INGEGNERE Le altre imprese, le altre imprese. Basta con ’ste ciance.
IMPIEGATO Allora non se ne fa niente… nemmeno della rete?
INGEGNERE La rete? Ma uè, e che, siamo al circo equestre… con la rete e senza rete? Ma cosa vuoi che ci metta, anche la banda, il trapezio e le ballerine sul filo? Così, tanto per fare un po’ di scena? Ma basta, andiamo! Siamo seri.
RAGAZZA Antonio io sono ancora qui.
INGEGNERE Bel stellin… Guarda lei. Scusa di prima sai… ma ecco è stato un momento di debolezza. Ma adesso guardami, sono ritornato un uomo. Vieni vieni che ti porto dal ciafferaio.
RAGAZZA Da chi?
INGEGNERE Dal gioielliere a riprenderti un bell’anellino e che crepi la miseria… per la miseria.
RAGAZZA Oh caro!
INGEGNERE Ehi, fai avvertire gli operai che il primo che casca gli spacco il muso.»

Ancora oggi quindi, come ieri.

Eppure una revisione in edilizia e in altri settori in cui l’appalto è preminente, sarebbe possibile, soprattutto per quanto riguarda la Salute e Sicurezza sul luogo di lavoro. Chiediamo che le imprese, soprattutto quelle che offrono servizi in appalto, possano essere inserite in un sistema di qualificazione delle imprese che garantisca, partendo da un punteggio iniziale che ne misuri l’idoneità e che ne registri puntualmente le violazioni accertate in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Ogni strada è quella giusta per raggiungere il nostro obiettivo: #Zeromortisullavoro

di Susanna Costa

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